Terzo appuntamento di quest'anno per la rubrica Lapis&Notes
Un po’ di stupidità in un leader non guasta
C’è stupidità e stupidità. Quella irreversibile, cupa, cattiva, senza speranza e quella “fra virgolette” che può arrivare a creare nuovi modelli di leadership.
Partendo dall’analisi di alcuni eventi che hanno caratterizzato il primo decennio degli anni 2000 e dalla considerazione che menti brillanti dell’economia e della finanza, esperte e preparate ad avere la meglio in situazioni complesse siano, a loro volta, state travolte dagli eventi, Anna Zanardi Cappon suggerisce la necessità di riconsiderare le definizioni di intelligenza e stupidità.
Nel suo libro “Il coraggio di essere stupidi”, Anna ci invita a riflettere sulla stupidità, che non è l’opposto dell’intelligenza ma un concetto complementare e più articolato della semplicistica definizione che quotidianamente ne diamo.
E la storia sembra insegnare che, in molti casi, le idee e le invenzioni che ai più sembravano stupide hanno portato a cambiamenti radicali.
Vale la pena di domandarsi, quindi, se il concetto di stupidità non abbia un suo valore, riscontrabile in un modo diverso di prendere decisioni e compiere scelte contro corrente, che escono dal senso comune ed entrano in un ambito di intuizione, fantasia e immaginazione.
L’autrice ci fa scoprire che quella che è di solito definita come stupidità, a volte può trasformarsi in una risorsa preziosa che differenzia i leader dalla massa.
Attraverso un excursus di carattere filosofico e pedagogico, Anna ci porta passo dopo passo a prendere coscienza del fatto che la stupidità può diventare una competenza sistemica, dalla quale un leader può trarre vantaggio. L’importante è saperla riconoscere dentro sé stessi e farla emergere scegliendo di essere coraggiosi.
A volte la soluzione migliore, come suggerisce l’autrice, è adottare la strategia dello stupido, che ci può togliere d'impaccio e darci modo di capire meglio. Avere il complesso del primo della classe non porta buoni risultati: al contrario, quando non si capisce, è meglio porre una domanda in più che una in meno.
Come Renzo Rosso, fondatore di Diesel, nel raccontare la sua esperienza evidenzia nella prefezione: "Stupidi non significa impreparati, indecisi o provocatori. Stupidi significa determinati e coraggiosi. […] Cosa c’era di più stupido che pensare di poter unire tutti i computer del mondo in una sola rete?”.
Senza quella stupidità non esisterebbero gran parte delle nostre azioni così come si sono delineate negli ultimi vent’anni.
Le tante sfumature che caratterizzano la stupidità non la pongono, quindi, in completa antitesi con l’intelligenza ma rendono complementari queste due dimensioni.
Anna Zanardi Cappon è una psicologa, psicoterapeuta, consulente di organizzazione, studiosa e molto altro e sarà con noi durante l’evento “Innov-action” del mese di marzo.
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