Il paradosso dell'innovazione nelle PMI

QuaderniMulino

Abbiamo recentemente partecipato, insieme a LIUC, alla stesura del contributo “I modelli di innovazione delle piccole e medie imprese”, inserito nella pubblicazione de Il Mulino “Le PMI nel new normal: innovazione e agilità”. Un progetto davvero interessante che approfondisce l’evoluzione istituzionale e manageriale delle PMI sotto diversi punti di vista: il ruolo della proprietà familiare, il contributo del private equity, le attività core della catena del valore (operations, lean, tecnologie 4.0, processi d’innovazione), considerando anche temi legati all’intelligenza artificiale e all’economia circolare.

L’analisi empirica, che ha coinvolto 40 PMI, appartenenti a settori caratterizzati da differente intensità tecnologica, ha cercato di studiare il livello di adozione del funneldell’innovazione nelle PMI, facendo emergere i loro modelli e processi.

È possibile definire un modello del processo d’innovazione specificamente dedicato alle PMI? Quali elementi distintivi lo caratterizzano?

Il valore del marketing dell’innovazione

Il valore del marketing

Innovare significa essere in grado di trovare una soluzione alternativa e nuova a un problema che già si avvale di soluzioni note ed applicate. Che si innovi per il mercato o per l’azienda, la prerogativa è non dare nulla per scontato ed essere pronti a rimettere tutto in discussione.

Se l’innovazione ha il compito di rompere gli schemi noti per proporre soluzioni nuove, il marketing ha la funzione di “leggere il futuro” e trasformare in valore economico il servizio/prodotto creato dall’azienda.

Potremmo dire che l’innovazione crea un vantaggio potenziale, mentre il marketing lo porta al mercato, monetizzando tale vantaggio.

In partenza il gruppo di lavoro sull'innovazione 2019-2020!

Da 5 anni accompagniamo le aziende in un percorso itinerante e multidisciplinare, dedicato alla riflessione sulle fasi, gli strumenti e i metodi del processo d’innovazione. Ci piace definirlo un vero e proprio Gruppo di Lavoro. Il percorso affronterà nell’arco di 5 incontri ognuno dei pilastri del modello d’innovazione proposto da Strategie & Innovazione.

Gli incontri che si svolgeranno ognuno in una sede diversa, a seconda dell'azienda ospitante che in quell'occasione proporrà la visita ad alcuni spazi aziendali d'interesse per l'innovazione. La scorsa edizione i partecipanti hanno avuto l'occasione di visitare l'impianto di Ferrara di LyondellBasell, le sedi di Epta Refrigeration e Radici, i laboratori di Pelliconi e lo stabilimento produttivo di Mutti.

Innovation portfolio management: i risultati del terzo incontro del Percorso "Gruppo di Lavoro sull'Innovazione 2018" presso Barilla

 

GDLBarilla1

Si è da poco tenuto Innovation Portfolio Management, il terzo incontro del percorso "Gruppi di lavoro sull'Innovazione 2018", coordinato da Strategie&Innovazione. Prosegue il progetto volto ad approfondire i pilastri del modello d'innovazione, creato a seguito di Gestire e misurare l'innovazione 2017.

Questa volta è stata Barilla l'azienda ospitante della giornata, dopo Saes Getters e La Cimbali.

INNOVATION PROJECT MANAGEMENT

 attivà chiave per "agire" l'innovazione

surf per innovation project management

Viviamo in un’epoca di profonde rivoluzioni tecnologiche in cui la gestione dell’innovazione costituisce un’area strategica di fondamentale importanza per le organizzazioni.

Innovation Workshop: uno strumento da approfondire

Definizione degli obiettivi.L’obiettivo dell’ IW può essere sia strategico che tattico. Il workshop può servire a individuare e condividere le possibili iniziative di innovazione di medio-lungo periodo, agevola la generazione di idee innovative e la pianificazione del loro sviluppo sinergico, oppure può essere utile per risolvere un problema contingente.

Una volta definito, l’obiettivo deve essere comunicato in modo chiaro a tutte le persone coinvolte. 

Preparazione. La preparazione di un IW è una fase molto delicata e abbastanza densa di attività. E’ bene cominciare qualche settimana prima perché tutti abbiano il tempo per prepararsi adeguatamente.

In questa fase avviene la raccolta e l’organizzazione delle informazioni pertinenti al tema obiettivo (interne ed esterne all'azienda). In particolare dobbiamo tenere presente: 

  • Prospettiva di business (macrotrend e trend di settore, bisogni del mercato)
  • Prospettiva di sviluppo prodotti e servizi
  • Prospettiva tecnologica (tecnologie e risorse)

Le informazioni andranno articolate in un documento snello ma completo (Work Book) che costituirà, per le persone che parteciperanno alla sessione di workshop, una lettura preliminare. In questo modo tutti i partecipanti partiranno da una base di informazioni comune.

Il Work Book sarà distribuito durante un incontro introduttivo di presentazione e condivisione del progetto con i partecipanti, almeno una settimana prima del workshop (Kick Off).

Fasi del workshop.Dopo aver condiviso il piano di progetto e aver consegnato i materiali di preparazione, eccoci arrivati allo svolgimento vero e proprio della giornata (o giornate) di workshop.

  • Fase creativa. Obiettivo di questa fase è generare il maggior numero possibile di idee nuove (non giudizi, né valutazioni) tenendo conto del contesto presentato nel Work Book. Per allineare e coinvolgere i partecipanti è utile ripercorrere i punti salienti del Work Book in apertura del workshop.
  • Fase esplorativa.Obiettivo di questa fase è selezionare e valutare alcune idee tra le più plausibili e immaginarne un piano di sviluppo preliminare, evidenziando le opportunità, le criticità, le interconnessioni e le sinergie tra le idee.

Profilo dei partecipanti e reclutamento. Ingrediente fondamentale è il team di lavoro. La scelta delle persone da coinvolgere, infatti, è cruciale per determinare la buona riuscita di un IW. Ecco alcuni consigli per comporre un team efficiente. Innanzitutto il gruppo dovrà essere abbastanza bilanciato in termini di genere, anzianità anagrafica e aziendale. Dovranno essere rappresentate tutte (o quasi!) le funzioni aziendali: marketing, sviluppo prodotti, legale, funzioni a contatto col pubblico, finanza e controllo, comunicazione, IT, ecc. In generale, un gruppo tra le 15 e le 20 persone è facilmente gestibile e coinvolgibile e quindi sarà sicuramente produttivo!

Luoghi e spazi.Per la natura del lavoro da svolgere in un IW, è auspicabile che l'incontro avvenga fuori dall'ambiente usuale di lavoro, magari all'aperto o in un luogo particolarmente ispirante (un museo, un orto botanico, in riva al mare...). Sappiamo che non è sempre facile organizzarsi in tal senso. Ecco quindi alcuni requisiti minimi che il luogo dovrà avere. La luce naturale è sempre da preferire (finestre apribili aiuteranno l'ossigenazione!). E' necessario disporre di spazio sufficiente per muoversi e pareti libere per poter appendere fogli; opzionali, ma graditi, zuccheri per il cervello (snack, acqua e caffè).

Ruolo del facilitatore. Un’attenzione speciale va alla scelta del facilitatore. Non è un ruolo per tutti. In particolare questa persona deve saper coinvolgere i singoli partecipanti e il gruppo nel suo insieme in modo da farne scaturire la creatività e facilitare la discussione costruttiva. E’ importantissimo che il facilitatore non sia coinvolto nel contenuto: non dovrà esprimere le proprie idee ma facilitarne la proliferazione senza dare giudizi o indicazioni.

Questi passi non sono una bacchetta magica per trasformare ogni azienda nella migliore al mondo nel suo settore ma, imparare a lavorare seguendo questi suggerimenti, può aiutare concretamente imprenditori e manager a essere più innovativi e più produttivi in termini d’innovazione, risparmiando tempo e risorse gettate via in interminabili riunioni che spesso non portano a nessuna decisione!

PRENOTA UNA CHIACCHIERATA CON NOI

PER APPROFONDIRE QUESTO TEMA

Ecco le date ancora disponibili

 

Insieme per discutere sulle sfide odierne e future della Market & Competitive Intelligence

AgendaMCI

Da tempo ci occupiamo di Market & Competitive Intelligence e, grazie al continuo contatto con le aziende per progetti di lavoro, abbiamo avuto la possibilità di monitorare l'evoluzione della MCI nel tempo.

Il 4 giugno però è stato un momento speciale in cui esperti di MCI di diverse aziende e settori si sono incontrati e hanno dato vita a un interessante tavolo di discussione per definire le sfide attuali e future di chi svolge quotidianamente questa professione.

L'arte di dimensionare il mercato attraverso stime e ipotesi

 

futuro

Molte volte succede che le aziende ci chiedano di aiutarle per dimensionare il mercato d'interesse, soprattutto  quando si tratta di un mercato nuovo o scarsamente coperto da fonti d'informazione: arrivare a dati affidabili su cui poter costruire una strategia di business, in termini d'investimenti e di crescita potenziale, può essere più complicato e sfidante. E’ dunque necessario ragionare sulla base di assunzioni e ipotesi derivanti dai dati e dalle informazioni di mercato disponibili.

L'età dell'eccellenza - Lapis&Notes 6/2022

etàeccellenza

“L'età dell'eccellenza. Innovazione e creatività per costruire un mondo migliore”

“Stiamo entrando in un mondo in cui occorre innovare più che mai, perché non c’è alternativa: o lo si fa, con l’essere umano al centro di tutto, o qualcun altro lo farà al posto nostro. Stiamo entrando nell’età dell’eccellenza”

L'Ideation rate per un processo innovativo di successo

 

8996059 s 1

Una recente ricerca statunitense pubblicata su Harvard Business Review ha indicato come il rapporto fra il numero d'idee approvate dal management e il numero delle persone che partecipano alla generazione delle stesse (Ideation rate), possa essere considerato un elemento chiave di un processo innovativo di successo.

L’arte di fare domande per stimolare l’innovazione

Le vacanze sono finite e forse vi sarà capitato di avere come vicino di ombrellone magari una coppia giovane con dei bambini piccoli. Avrete forse notato che i bambini che cominciano a scoprire il mondo fanno domande di continuo!

Questo ci ha fatto riflettere. Lavorando con le aziende e con manager di diversi livelli, c’è un tema che spesso emerge: l’arte di fare domande.

Perché da bambini si fanno milioni di domande e questa abitudine viene meno da adulti? Forse perché durante il periodo scolastico si è ricompensati per l’apprendimento, per la risposta giusta e non per la domanda posta; in ambiente lavorativo si ha quasi timore di chiedere per paura di non essere considerati all’altezza. 

Cosa succederebbe se ci concentrassimo meno sul raccontare e di più sul porre le giuste domande?

L’arte di fare domande si basa sui 6 pilastri: Chi, Cosa, Quando, Come, Dove, Perché.

L’attività di intelligence permette di porre queste domande sul passato, presente e futuro.

Di seguito alcuni “modi” di farsi domande per comprendere meglio le situazioni che ci circondano e capire che direzione prendere.

La chiave per un’innovazione di successo? Pensa al contesto

newsletter maggio

Recentemente, riflettendo sulla parola contesto riferita al processo d’innovazione, ho realizzato che, il più delle volte, il pensiero si focalizza automaticamente su come favorire le condizioni di entusiasmo e supporto che, all’interno dell’azienda, creano un substrato fertile perché l’innovazione si esprima al meglio.

Meno frequentemente, la parola contesto ci induce a riflettere sulle condizioni, esterne all’azienda, che accoglieranno i risultati degli sforzi d’innovazione, determinandone il successo – o l’insuccesso – sul mercato.

Il Contesto, interno o esterno che sia, è una delle quattro C dell’innovazione: Competenze, Collaborazione e Cultura.

Il contesto ci permette di inquadrare i macro fenomeni, che si traducono in leve di creatività, per progettare nuovi prodotti e tecnologie al passo con i cambiamenti, così come ci stimola a intravvedere le traiettorie d’innovazione possibili per l’azienda.

La strategia della resilienza per rimanere competitivi nel tempo

freccia reporting resize

resiliènza s. f. [der. di resiliente]. – 1. Nella tecnologia dei materiali, la resistenza a rottura per sollecitazione dinamica, determinata con apposita prova d’urto: prova di r.; valore di r., il cui inverso è l’indice di fragilità. 2. Nella tecnologia dei filati e dei tessuti, l’attitudine di questi a riprendere, dopo una deformazione, l’aspetto originale. 3. In psicologia, la capacità di reagire di fronte a traumi, difficoltà, ecc.

Come applicare la strategia della resilienza ai cambiamenti del mercato?

LAPIS & NOTES - L'APPUNTAMENTO CON LA NOSTRA RUBRICA

immagine lapis notes agosto

A prova di futuro: 9 regole per gli esseri umani nell'era dell'automazione

Siamo stati avvertiti che eserciti di robot invasori ci ruberanno il lavoro. Abbiamo anche sentito l'opinione opposta: che gli esseri umani hanno già assorbito ondate di automazione, potendo utilizzare il tempo liberato dalla tecnologia per creare nuove professioni più stimolanti, che hanno migliorato il nostro tenore di vita.

LAPIS & NOTES APPUNTI PER L’INNOVAZIONE

Inkedun block notes per prendere appunti o fare schizzi LI

Secondo appuntamento di Lapis&Notes, la rubrica mensile che vuole essere fonte di ispirazione consigliando qualche lettura interessante sul binomio Strategie e Innovazione che ci accompagna ormai da 25 anni.

Oggi Riccardo Zini, laureando LIUC curatore della rubrica, ci parla di “Creativity Rules”.

Preparate un lapis e un block notes, pronti ad annotarvi le idee, i pensieri, gli approfondimenti che scaturiranno leggendo l’articolo. Buona lettura!

LAPIS & NOTES APPUNTI PER L’INNOVAZIONE

Inkedun block notes per prendere appunti o fare schizzi LI

Per il quarto appuntamento di Lapis & notes ecco un nuovo suggerimento da Riccardo.

Parliamo di Leadership e lo facciamo con David Masumba Innovation trainer con più di dieci anni d'esperienza direttamente dalla California.

LAPIS & NOTES APPUNTI PER L’INNOVAZIONE

Inkedun block notes per prendere appunti o fare schizzi LI

Riprende l'appuntamento mensile con la nostra rubrica Lapis&Notes. 

Imparare dal passato, muoversi verso il futuro, agire con uno scopo nel presente.

Lead from the future di Mark W. Johnson e Josh Suskewicz.