L'età dell'eccellenza - Lapis&Notes 6/2022

etàeccellenza

“L'età dell'eccellenza. Innovazione e creatività per costruire un mondo migliore”

“Stiamo entrando in un mondo in cui occorre innovare più che mai, perché non c’è alternativa: o lo si fa, con l’essere umano al centro di tutto, o qualcun altro lo farà al posto nostro. Stiamo entrando nell’età dell’eccellenza”

L'Ideation rate per un processo innovativo di successo

 

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Una recente ricerca statunitense pubblicata su Harvard Business Review ha indicato come il rapporto fra il numero d'idee approvate dal management e il numero delle persone che partecipano alla generazione delle stesse (Ideation rate), possa essere considerato un elemento chiave di un processo innovativo di successo.

L'impatto dell'attività di Competitive Intelligence sul processo decisionale: i risultati di una ricerca

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Non sempre chi si occupa di Competitive Intelligence (CI) riesce a guidare - o quantomeno a influenzare - il processo decisionale in azienda; a volte questa attività è un mero esercizio di raccolta di informazioni, utilizzato per confermare piani d'azione che sono stati già identificati o dare supporto a piani di breve termine, con poca valenza strategica.

I risultati di quelle aziende in cui l'analista di CI riesce ad affermare il proprio ruolo e a indirizzare le decisioni del top management sono però evidenti e misurabili, sia in termini di competitività che di profitto.

L'importanza dell'azione nell'innov-Azione

     Come Reckitt Benckiser agisce l'innovazione

logo reckitt

martedì 23 giugno 2020 in collegamento live 

dalle 10:00 alle 12:30

reckitt

Innovazione è una parola dinamica.

L'innovazione presuppone un'azione, sia che si parli di invenzione, di sviluppo o di ricerca.

L'innovazione non è certamente d'impulso: è informata, pianificata e soppesata (prevede sempre un piano "B") e obbliga necessariamente al "fare".

Mettere in atto un pensiero, un'idea, un'intuizione senza perdere tempo prezioso. Agire velocemente è la chiave.

Agire prima, sbagliare prima, rimediare ancora più velocemente. Esistono strumenti modelli e metodi che aiutano ad "agire" l'innovazione.

Ne parleremo nel prossimo incontro del Gruppo di Lavoro in collegamento live con il centro ricerche di Reckitt Benckiser a Mira (VE). 

L'incontro, infatti, avrà come titolo ACTIONING THE INNOVATION PROCESS.

Partendo dalla testimonianza dell' R&D di RB i partecipanti potranno condividere la propria esperienza sull'argomento.

Questo è il terzo di cinque incontri itineranti che aiutano i partecipanti ad interrogarsi su alcuni temi metodologici legati all'innovazione.

Vedi qui l'intero programma e scopri come partecipare.

Ti aspettiamo!

L'innovazione e il concetto di valore: la differenza tra utile e prezioso

Quando si parla d'innovazione occorre concentrarsi sul valore che questa assume nella mente del cliente, andando oltre il concetto di utilità del prodotto o servizio.

"Innovation transforms the useful seeds of invention into solutions valued above every existing alternative – and widely adopted"

Di seguito un articolo che spiega la distinzione tra useful e valuable, promuovendo il concetto di valore: l'innovazione è considerata come il risultato di una moltiplicazione di diverse modalità di concepire il valore, non come mera addizione di un'idea e della sua esecuzione (per quanto perfetta).

L'Open Innovation per aumentare l'efficienza delle aziende

L’Open Innovation(d'ora in poi, OI) è un modello d'innovazione secondo il quale le aziende, per creare più valore e competere meglio sul mercato, non possono basarsi soltanto su idee e risorse interne ma devono ricorrere anche a strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori e consulenti.

Si può considerare  quindi anche  un sistema per aumentare l'efficienza delle aziende, riducendo i costi e il time to market.

In  che modo occorre strutturare il processo di OI per cogliere i migliori risultati?

La chiave per un’innovazione di successo? Pensa al contesto

newsletter maggio

Recentemente, riflettendo sulla parola contesto riferita al processo d’innovazione, ho realizzato che, il più delle volte, il pensiero si focalizza automaticamente su come favorire le condizioni di entusiasmo e supporto che, all’interno dell’azienda, creano un substrato fertile perché l’innovazione si esprima al meglio.

Meno frequentemente, la parola contesto ci induce a riflettere sulle condizioni, esterne all’azienda, che accoglieranno i risultati degli sforzi d’innovazione, determinandone il successo – o l’insuccesso – sul mercato.

Il Contesto, interno o esterno che sia, è una delle quattro C dell’innovazione: Competenze, Collaborazione e Cultura.

Il contesto ci permette di inquadrare i macro fenomeni, che si traducono in leve di creatività, per progettare nuovi prodotti e tecnologie al passo con i cambiamenti, così come ci stimola a intravvedere le traiettorie d’innovazione possibili per l’azienda.

La Cultura è una delle 4 C dell’Innovazione insieme a Contesto, Competenze e Collaborazione.

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Innovare significa creare nuovi prodotti, nuovi processi, nuovi metodi ma anche distruggere le pratiche consolidate. Abbandonare il consueto, la routine. Magari mettere da parte anche la tradizione. Come afferma Alejandro Jodorowski (letterato, drammaturgo e regista cileno), la nostra eredità, il patrimonio di ricchezza e di sapere che abbiamo accumulato sono un tesoro, la base sulla quale costruiamo il nostro destino. Sono però anche un fardello, una trappola che ci impedisce di andare avanti e di evolverci. Se per l’individuo ciò si traduce nella difficoltà o impossibilità a realizzare aspirazioni, sogni, insomma la propria vera natura, per un’azienda questo può essere deleterio.

La formazione finanziata per l'apprendimento permanente

Le tecnologie avanzano sempre più velocemente e le competenze faticano a stare al passo.

Un articolo recentemente pubblicato su Il Sole 24 Ore suggerisce la necessità di una risposta nuova (e vigorosa) dal mondo della formazione e dell'aggiornamento professionale.

La trasformazione digitale: tre passi verso il successo

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La parola digitalizzazione ricorre ormai da tempo nel contesto della trasformazione delle aziende.

Pur essendo evidenti delle buone prassi alle quali fare riferimento, ogni azienda che affronta questo cambiamento non può far altro che darne un’interpretazione personale.

LAPIS & NOTES APPUNTI PER L’INNOVAZIONE

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Per l'appuntamento con Lapis&Notes questo mese vi suggeriamo: "Great by choice" un libro di Jim Collins e Morten Hansen.

Sebbene sia uscito nel 2011, si dimostra veramente attuale nel periodo di incertezza e caos che sta caratterizzando questo 2020.

LAPIS & NOTES - L'APPUNTAMENTO CON LA NOSTRA RUBRICA

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A prova di futuro: 9 regole per gli esseri umani nell'era dell'automazione

Siamo stati avvertiti che eserciti di robot invasori ci ruberanno il lavoro. Abbiamo anche sentito l'opinione opposta: che gli esseri umani hanno già assorbito ondate di automazione, potendo utilizzare il tempo liberato dalla tecnologia per creare nuove professioni più stimolanti, che hanno migliorato il nostro tenore di vita.

LAPIS & NOTES APPUNTI PER L’INNOVAZIONE

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Riprende l'appuntamento mensile con la nostra rubrica Lapis&Notes. 

Imparare dal passato, muoversi verso il futuro, agire con uno scopo nel presente.

Lead from the future di Mark W. Johnson e Josh Suskewicz.

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Secondo appuntamento di Lapis&Notes, la rubrica mensile che vuole essere fonte di ispirazione consigliando qualche lettura interessante sul binomio Strategie e Innovazione che ci accompagna ormai da 25 anni.

Oggi Riccardo Zini, laureando LIUC curatore della rubrica, ci parla di “Creativity Rules”.

Preparate un lapis e un block notes, pronti ad annotarvi le idee, i pensieri, gli approfondimenti che scaturiranno leggendo l’articolo. Buona lettura!

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Per l'appuntamento con Lapis&Notes questo mese Riccardo ci suggerisce:

"Start With Why" di Simon Sinek autore di diversi libri sui temi della comunicazione e della leadership.

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Per il quarto appuntamento di Lapis & notes ecco un nuovo suggerimento da Riccardo.

Parliamo di Leadership e lo facciamo con David Masumba Innovation trainer con più di dieci anni d'esperienza direttamente dalla California.

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Per la rubrica LAPIS&NOTES questo mese Riccardo ha scelto il testo di Steve Blank che ci guida attraverso il mondo dell’Entrepreneurship tema che caratterizzerà il mese di luglio di Strategie&Innovazione.

Il 10/07 una StartUp, Silk Biomaterials, ospiterà il Gruppo di Lavoro. Parleremo di cultura dell’innovazione e di inevitabile imprenditorialità 😊

The Four Steps to the Epiphany” di Steve Blank, famoso imprenditore della Silicon Valley e Professore di Entrepreneurship presso l’Università di Stanford, risulta il precursore del celebre movimento “Lean Startups”. L’opera nasce dall’osservazione del fatto che solo un nuovo prodotto su dieci, lanciato sul mercato si traduce in un business profittevole. Viene quindi spontaneo interrogarsi su quali siano le corrette dinamiche da seguire per poter evitare di far parte del 90% che fallisce.

Questo libro si concentra sulle startup, sottolineando come uno dei principali errori sia pensare che le startup siano piccole versioni di grosse aziende e che quindi debbano adottare le stesse strategie di quest’ultime. La tendenza è infatti quella di concentrarsi sullo sviluppo del prodotto, dimenticandosi che, a differenza di una grossa azienda, una startup risulta priva di un mercato consolidato e di clienti affezionati.

A questi ultimi due aspetti dovrebbe essere data priorità, utilizzando la teoria del “customer development process”, concetto centrale del libro, che mira ad analizzare quali siano i bisogni dei clienti prima di qualsiasi altra cosa. Investigare il possibile interesse del pubblico nei confronti del nuovo prodotto in questione, attraverso la creazione di un Minimum Viable Product, risulta quindi fondamentale per ottenere i feedback necessari a validare l’iniziativa o a suggerire possibili miglioramenti. L’analisi del mercato è anch’essa fondamentale in quanto la strategia da seguire dovrebbe tenere conto del tipo di mercato (già esistente, nuovo, nicchia) per essere efficiente.

the four steps

Sebbene il target audience di questo scritto siano le startup, trovo possa essere una metodologia  interessante anche per le grosse aziende. Il mercato contemporaneo obbliga queste ultime ad essere anch’esse agili e improntate all’innovazione in una maniera da renderle nell’approccio ad essa molto più simili alle startup di quanto non si potesse pensare, o comunque le obbliga ad avere familiarità con un mondo con il quale necessariamente, come dimostra il sempre maggior utilizzo dell’open innovation, si dovranno confrontare.

LAPIS & NOTES L'APPUNTAMENTO CON LA NOSTRA RUBRICA

IMMAGINE PER LAPIS NOTES BLOCCO CON MATITA

A seguire il post recentemente pubblicato sulla nostra newsletter - nel quale abbiamo proposto alcuni segnali che ci fanno capire di essere in una situazione che, potenzialmente, ci potrebbe indurre a prendere decisioni sbagliate - arrivano, per la rubrica Lapis & Notes, delle indicazioni su come prenderne di buone.

La prospettiva, in questo caso, è quantomeno insolita: quella del giocatore di poker.